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L’obiettivo dell’edilizia sostenibile non è soltanto quello di progettare e costruire edifici meno energivori e meno impattanti dal punto di vista dell’inquinamento, ma anche micro-ecosistemi in cui la qualità della vita degli abitanti risulti significativamente implementata.
In un concetto ormai sempre più marcato di sostenibilità urbana a tutto tondo, non soltanto lo studio accurato degli spazi ma anche l’incremento del benessere collettivo giocano un ruolo chiave, che inizia a riverberarsi già dalle primissime fasi di studio degli edifici.
In questo senso, dunque, l’edilizia sostenibile va considerata un approccio progettuale e costruttivo mirato a ottenere un impatto positivo trasversale, che interessa tanto il territorio quanto l’individuo. Essi sono infatti strettamente collegati: un ambiente più sano incrementa la qualità della vita, e abitanti felici contribuiranno a mantenere in buona salute l’ambiente in cui vivono per continuare a beneficiare del grado di benessere a cui sono abituati.
Ricordiamo che si definisce edilizia sostenibile quell’approccio costruttivo che ha iniziato a prendere piede negli anni Settanta in risposta a una sempre crescente crisi energetica, e finalizzato alla necessità di risparmiare energia abbattendo, al contempo, l’inquinamento ambientale.
In considerazione del fatto che le criticità climatiche e ambientali sono aumentate esponenzialmente nel corso degli ultimi tre decenni, le tecniche di bioedilizia hanno mosso passi da gigante e sono caratterizzate attualmente da costanti innovazioni.
Ci si propone oggi di dare vita a edifici non più energivori come in passato, ma a impatto quasi-zero. Conosciute anche come case passive, case verdi o addirittura eco-case, le costruzioni ecosostenibili possono essere di nuova concezione oppure edifici preesistenti sottoposti a una profonda trasformazione strutturale e talvolta anche stilistica col fine ultimo, in definitiva, di inquinare meno.
Contestualmente, tali manufatti edilizi dovranno anche garantire un eccellente grado di comfort alle persone che li abitano, impattando dunque positivamente sulla salute del pianeta e dei suoi abitanti (umani, animali, vegetali), sull’economia e sul substrato sociale. Migliorando le condizioni ambientali, anche il benessere degli esseri umani risulta infatti incrementato.
Il primo impatto positivo sulla qualità dell’abitare garantito dall’edilizia sostenibile si concretizza nell’utilizzo di materiali naturali, non pericolosi per la salute umana – e dunque salubri – e totalmente sicuri.
Il progettista propenderà per la scelta di materiali di eccellente qualità, ottenuti da fonti rinnovabili, possibilmente reperiti a livello locale (nella cosiddetta filiera a chilometro zero) e la cui produzione andrà dunque a influenzare positivamente le economie del territorio, favorendone lo sviluppo. La riduzione sempre più sistematica dei costi di trasporto abbatterà il tasso di inquinamento rendendo l’ecosistema più salubre per tutti coloro che lo abitano.
In alternativa o in aggiunta ai materiali naturali, le eco-case potranno comportare anche l’utilizzo di materiali riciclati o recuperati a livello locale: anche in questo caso, è facile intuire come la riduzione della produzione di rifiuti e un ciclo di vita continuo e costante dei materiali possa contribuire al concetto di benessere nel suo complesso.
Per quanto riguarda il contrasto ai consumi, la bioedilizia punta tutto sulla casa passiva, ossia su edifici in grado di coprire in completa autonomia il fabbisogno energetico quasi totale necessario a riscaldare e raffrescare gli ambienti interni, attraverso il ricorso agli ormai noti dispositivi passivi. Questo tipo di approccio, quando associato a una progettazione accurata in termini di isolamento termoacustico, ridurrà in modo drastico i costi in bolletta e l’inquinamento del territorio, garantendo al contempo un eccellente grado di benessere all’interno degli edifici.
E ancora, progettare con attenzione gli ambienti interni e la loro luminosità e ariosità naturale permetterà di dare vita ad abitazioni non soltanto funzionali, ma anche dotate di una sorta di intelligenza intrinseca, perché strutturate in modo tale da ridurre il fabbisogno di luce naturale. Il tutto, sommato naturalmente a soluzioni tecnologicamente avanzate come quelle finalizzate all’utilizzo di energia rinnovabile (turbine eoliche, pannelli solari, illuminazione intelligente) e alla domotica o alla smart home.
L’importante aspetto dell’acqua, bene preziosissimo che non dovrebbe mai essere sprecato in quanto non infinito, andrà concretizzato in un abbattimento dei consumi.
Questi ultimi saranno ridotti attraverso una serie di soluzioni progettuali evolute, come ad esempio i sistemi di captazione per le acque meteoriche (pioggia, grandine, neve) o quelli di riciclo dell’acqua utilizzata per gli scarichi e per l’irrigazione del terreno.
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