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L’indagine di FIMAA sul mercato immobiliare italiano del 2024

Gli italiani hanno voglia di comprare casa, con un interesse in tal senso aumentato del 13,8% nell’ultimo anno: è questo, in estrema sintesi, l’esito della recente indagine condotta da FIMAA – Confcommercio sul mercato immobiliare del nostro Paese e riferita in particolare alle vendite nel 2023.

Secondo la Federazione Italiana Mediatori Agenti Affari (FIMAA), il settore immobiliare ha vissuto di recente una fase di importante transizione, passando da un calo delle vendite riscontrato nei primi nove mesi dello scorso anno (a fronte di un lieve aumento dei prezzi degli immobili, pari all’1,8%) a un progressivo assestamento nel periodo successivo.

Aumenta la fiducia dei consumatori e il desiderio di acquistare nuovi immobili

Interessante è notare che l’incremento dei prezzi degli immobili è, almeno in parte, influenzato dalla costruzione di nuove abitazioni: una tendenza che risponde a un’effettiva richiesta del mercato. Infatti, sottolinea il presidente di FIMAA Santino Taverna, “chi cerca casa presta sempre più attenzione a unità immobiliari efficientate energeticamente per un risparmio sui costi di gestione”.

Tuttavia, almeno per il momento ci troviamo di fronte a una marcata dissonanza tra domanda e offerta perché, sebbene la richiesta aumenti, la percentuale di nuove case vendute rispetto al totale risulta comunque dimezzata a causa di una carenza di disponibilità (17,7% del 2023 contro 34,8% del 2010).

Ciò che emerge più di tutto dall’indagine della Federazione è però il miglioramento del “sentiment” generale, ossia della fiducia dei consumatori e della volontà di acquistare nuovi immobili, legato sia alla diminuzione dei tassi di interesse sui mutui sia al significativo aumento dei canoni di locazione. In pratica, oggi comprare casa conviene più che prenderla in affitto.

Inoltre, FIMAA sottolinea che l’elevata richiesta di abitazioni in affitto ha convinto numerosi piccoli e medi investitori ad acquistare immobili da mettere a reddito, mentre i grandi investitori sono alla ricerca di immobili da proporre in locazione nelle aree urbane più richieste o in quelle turistiche più apprezzate.

Alti costi di ristrutturazione, timori legati all’economia e fisco frenano la voglia di investire

Nonostante l’aumento della volontà di acquisto, esistono però alcune criticità che frenano la spinta a investire nel mattone.

Tra i fattori predominanti figurano gli elevati costi di ristrutturazione, i timori generalizzati legati all’occupazione, all’attuale situazione economica e ai tassi dei mutui, e la complessità del quadro fiscale e normativo, per esempio nell’ambito della tassazione sulle plusvalenze e della classificazione energetica.

In considerazione di quanto finora illustrato, si prevede quindi per l’anno in corso un mercato immobiliare caratterizzato da quello che Andrea Oliva, Coordinatore Uffici Studi FIMAA, definisce “un forte mismatch”.

Per due associati su tre, infatti, “la domanda di immobili in affitto crescerà nei mesi a venire, probabilmente a causa delle difficoltà di accedere a un mutuo e agli alti tassi di interesse”. Al contrario, “il 34,2% ritiene che la domanda si manterrà stabile e il 3,3% ipotizza un calo”.

Per quanto concerne invece l’offerta di immobili, il 43,9% degli associati alla Federazione teme un’ulteriore riduzione della disponibilità (contro il 48,8% che ritiene che questa si manterrà stabile e il 7,3% che prevede un incremento).

Infine, qualche numero legato alla percezione sui canoni di locazione: il 58% degli intervistati si dice certo che ci saranno nuovi aumenti, il 37,1% ritiene che si manterranno stabili e il restante 4,9% prevede una riduzione.