Territorio

Palazzo Ferlendis: storia di un antico edificio nobiliare in quel di Lovere

Del restauro conservativo che Schiavi Spa ha attuato su Palazzo Ferlendis vi abbiamo parlato esaustivamente in un articolo precedente. Volevamo raccontarvi con quale cura per il dettaglio e con quanto rispetto per la storia di questo edificio siamo intervenuti sulla sua struttura, con l’obiettivo unico di riportarla a uno splendore che sembrava perduto per sempre.

Ed è proprio “storia” la parola d’ordine di questo nuovo articolo: quali sono le origini di Palazzo Ferlendis, uno degli edifici nobiliari di maggiore prestigio nella zona di Lovere? Riteniamo che un’analisi storica di quest’immobile sia fondamentale per comprenderne non soltanto il valore architettonico, ma anche quello culturale, peraltro fortemente legato al territorio e alle sue tradizioni.

Potremmo dire che così come un buon medico si informa preventivamente sulla storia clinica di un paziente, così da individuare la cura migliore per rimetterlo in salute, allo stesso modo un buon progettista deve sempre conoscere a fondo l’edificio sul quale interviene, così da procedere al meglio per ripristinare lo stato originale della struttura, sfruttarne tutte le potenzialità e cancellare, dove possibile, i segni del tempo. E’ esattamente in questo modo che noi stessi ci siamo mossi per il nostro restauro conservativo su Palazzo Ferlendis: dando spazio, prima di tutto, a uno studio preliminare sulla sua evoluzione storica.

Curiosa e interessante: sono questi i due aggettivi che attribuiamo all’origine di Palazzo Ferlendis.

Il palazzo venne edificato dall’omonima famiglia in una data incerta, comunque collocata tra la fine del 1400 e l’inizio del 1500. All’epoca, l’edificio non si trovava direttamente sulla riva del lago, alle porte del centro abitato di Lovere. La topografia cittadina era infatti essenzialmente diversa se si considera che l’attuale Piazzale Marconi, con la sua via antistante, vennero costruiti solamente nel XIX e XX secolo, sottraendo spazio al lago e arretrandone la riva rispetto al passato. L’unica strada esistente nell’area, tra la fine del Medioevo e l’inizio del Rinascimento, era invece molto probabilmente una mulattiera che rappresentava il principale percorso verso la Valcamonica. Si trovava collocata nell’area retrostante Palazzo Ferlendis e, nel momento in cui dovette essere ampliata, all’inizio del 1800, portò molto probabilmente alla demolizione di gran parte dello stabile che, nel frattempo, era divenuto di proprietà dello Stato.

Ma facciamo un passo indietro. Quando Palazzo Ferlendis venne edificato, l’omonima famiglia proprietaria era attiva nella produzione del panno di lana, all’epoca industria particolarmente fiorente a Lovere. L’attività produttiva era quasi certamente svolta nei magazzini adiacenti il palazzo, di fatto costituiti da una serie di baracche collocate forse nel lotto che ora ospita le carceri. La scelta di svolgere proprio nell’edificio l’attività di famiglia era strategica, se si considera che, in quei secoli, il commercio avveniva soprattutto per via lacustre.

Palazzo Ferlendis divenne successivamente di proprietà – non è chiaro se per eredità o acquisto – dei Signori Brigenti che, nel 1626, lo lasciarono in eredità alla patria. Quasi contestualmente il palazzo venne trasformato in caserma e tale destinazione d’uso venne mantenuta anche durante la permanenza degli Asburgo, e ancora dopo, con il Regno d’Italia.

È invece da riferirsi agli anni 1822-1823 la costruzione dell’ala dell’edificio posta di fronte all’odierno cancello carraio, in fondo al cortile: venne adibita a scuola femminile. Da un punto di vista meramente architettonico, salta immediatamente all’occhio che la tecnica costruttiva di questa porzione di fabbricato ha ben poco a che vedere con il resto del palazzo.

Palazzo Ferlendis mutò nuovamente nel ventesimo secolo, quando il grande edificio venne adibito ad abitazione per un nutrito numero di famiglie. I locali al pianterreno, forse nati come luoghi di rappresentanza per l’originaria famiglia Ferlendis, divennero invece spazio per attività artigianali e per il deposito di merci.

La storia di Palazzo Ferlendis, che oggi – al termine di un raffinato intervento di risanamento strutturale e restauro conservativo – è sede di esclusivi appartamenti, uffici e luoghi di rappresentanza, è lunga quasi settecento anni. Una storia importante e ingombrante, che non può in alcun modo essere ignorata: lo studio di queste vicende è infatti fondamentale anche perché si intreccia con l’analisi dei materiali e delle tecniche costruttive tipiche di ogni epoca. Queste, a loro volta, influiscono notevolmente sulle scelte di progetto e sulle successive lavorazioni in cantiere.

Il Palazzo Ferlendis del ventunesimo secolo racchiude dunque in sé tutta la cultura, la storia e la tradizione che da sempre lo accompagna ed è oggi uno dei più rappresentativi e imponenti edifici nobiliari nell’area del lago d’Iseo. La sua impostazione originaria è stata mantenuta intatta e rivalutata in tutte le sue sfaccettature, perché una buona progettazione non mira mai a cancellare il passato, quanto a trasformarlo in presente.