RISTRUTTURARE

Restauro conservativo degli immobili: la ristrutturazione che non dimentica la storia

Il restauro conservativo è un particolare approccio alla ristrutturazione che si concentra sulla conservazione e valorizzazione del patrimonio storico e architettonico degli immobili oggetto dell’intervento. Diversamente dalla ristrutturazione più “tipica”, che può prevedere la sostituzione di elementi architettonici con nuovi approcci, materiali, soluzioni e volumi, il restauro conservativo mira invece a mantenere e tutelare quanto più possibile le caratteristiche originali di un edificio: sulla base di principi quali autenticità, integrità, reversibilità e minimo intervento, si propone dunque di preservare e rispettare l’essenza storica e culturale dell’opera.

Va poi precisato che il restauro conservativo non si limita alla semplice riparazione o reintegrazione delle strutture, ma si estende piuttosto alla conservazione dei materiali, mediante l’uso di tecniche costruttive della tradizione e delle peculiarità estetiche e artistiche che caratterizzano un immobile di pregio storico. Si tratta di un processo articolato, spesso tutt’altro che breve proprio in considerazione della sua complessità, che richiede non soltanto conoscenze approfondite in ambito architettonico, ingegneristico e impiantistico, ma anche un ampio know-how artistico, archeologico, storico e antropologico, nonché una sensibilità particolare verso il valore culturale degli edifici.

L’importanza di preservare il patrimonio storico attraverso il restauro conservativo

Preservare il patrimonio storico attraverso il restauro conservativo è di fondamentale importanza per diverse ragioni, che superano la semplice estetica per coinvolgere aspetti culturali, economici e ambientali. Dal punto di vista culturale e identitario, gli edifici storici sono prima di tutto testimoni tangibili del passato e rappresentano la memoria collettiva di una comunità. Il restauro conservativo contribuisce dunque a preservare l’identità culturale di un luogo, mantenendo vive le tradizioni e le storie che hanno plasmato la società, permettendo alle future generazioni di comprendere meglio le proprie radici e apprezzare il proprio patrimonio culturale.

Il restauro conservativo può inoltre portare a significativi benefici economici, poiché gli immobili oggetto dell’intervento possono trasformarsi in siti di interesse o persino attrazioni turistiche, generando introiti per le comunità locali attraverso il turismo culturale. Contestualmente, mantenere e restaurare immobili storici incrementa in modo sensibile il loro valore di mercato.

Dal punto di vista ambientale, va poi precisato che il restauro conservativo è intrinsecamente sostenibile. Piuttosto che demolire e ricostruire, questo approccio promuove infatti il riutilizzo dei materiali e delle strutture esistenti, riducendo la necessità di nuove risorse e minimizzando la produzione di rifiuti. In tal modo, si contribuisce a una gestione più sostenibile delle risorse naturali e si riduce l’impatto ambientale associato alla costruzione di nuovi edifici.

Infine, vanno evidenziati gli aspetti educativi e sociali legati a questo approccio alla ristrutturazione – o, più precisamente, a questa pratica architettonica. Da un lato, gli interventi di restauro conservativo offrono opportunità di formazione e ricerca a professionisti e studenti nel campo dell’architettura, dell’ingegneria, della storia dell’arte e dell’archeologia, permettendo di sviluppare competenze specialistiche e tramandare conoscenze tradizionali che altrimenti rischierebbero di andare perdute; dall’altro, riportare edifici di valenza storica alla loro bellezza originaria contribuisce alla coesione sociale e alla creazione di spazi che rafforzano il senso di comunità.

L’ampiezza delle applicazioni possibili – gli edifici restaurati possono divenire residenze, ma anche essere utilizzati per attività commerciali o trasformati in centri culturali, musei, biblioteche o luoghi di incontro – promuove infatti tanto la partecipazione quanto l’inclusione sociale.

I quattro principi fondamentali del restauro conservativo

Come accennato, il restauro conservativo si basa su una serie di principi fondamentali che guidano ogni fase del processo, garantendo che gli interventi rispettino e preservino il valore storico, culturale e architettonico dell’immobile.

  • Autenticità: il principio dell’autenticità riguarda la preservazione delle caratteristiche originali e autentiche di un edificio storico, comprese le sue strutture, materiali, tecniche costruttive e dettagli architettonici. L’obiettivo è, in questo caso, mantenere e proteggere ciò che rende l’immobile unico e rappresentativo del suo periodo storico o dell’evoluzione sociale, economica e culturale di un luogo. Pertanto, gli interventi dovranno rispettare l’aspetto originale dell’opera, evitando l’aggiunta di elementi dissonanti che non appartengono al suo contesto. La ricerca storica e la documentazione archiviale, unite a un’analisi approfondita delle caratteristiche dell’immobile, si riveleranno essenziali per comprenderne e valorizzarne l’autenticità.
  • Integrità: il principio dell’integrità si riferisce alla conservazione della coerenza complessiva dell’edificio per assicurare che tutte le sue componenti siano mantenute in modo armonioso e integrato. Implica che gli interventi di restauro mirino a conservare l’unità strutturale, estetica e funzionale dell’edificio, e che qualsiasi aggiunta o modifica debba essere attentamente valutata per garantire che non comprometta l’integrità complessiva dell’immobile. L’integrità deve riguardare anche il contesto dell’edificio, ossia includere l’ambiente circostante e le relazioni visive e storiche con altri edifici.
  • Reversibilità: il principio della reversibilità richiede che gli interventi di restauro siano progettati in modo tale da poter essere facilmente rimossi o modificati senza danneggiare l’edificio originale. Si tratta di un principio cruciale per garantire che, in futuro, sia possibile reinterpretare o aggiornare i metodi di restauro in base a eventuali nuove conoscenze e tecnologie: gli interventi reversibili permettono infatti di preservare l’integrità dell’immobile evitando danni permanenti. Un esempio classico della reversibilità nel restauro conservativo riguarda l’impiego di materiali e tecniche facilmente rimovibili o sostituibili.
  • Minimo intervento: il principio del minimo intervento sostiene che gli interventi di restauro devono essere limitati allo stretto necessario per garantire la stabilità e la conservazione dell’edificio. Si basa sull’idea che “meno è meglio” quando si tratta di intervenire su edifici di pregio storico: l’obiettivo sarà quindi ridurre al minimo le alterazioni e le aggiunte, mantenendo quanto più possibile inalterate le caratteristiche originali dell’opera architettonica. Gli interventi dovranno pertanto essere attentamente pianificati e realizzati solo quando assolutamente necessari a preservare la struttura e prevenire ulteriori deterioramenti, minimizzando il rischio di perdita di informazioni storiche e di danni irreparabili.

Al cuore del restauro conservativo degli immobili: tecniche, materiali e tecnologie

Al cuore del restauro conservativo vi è la perfetta e sinergica combinazione tra tecniche specifiche, materiali della tradizione (e moderni, ma comunque equiparabili ai tradizionali nella resa estetica e funzionale) e tecnologie innovative al fine di preservare e valorizzare gli immobili di valore storico.

In genere, questo approccio all’architettura favorisce grandemente l’impiego di materiali tradizionali – spesso di provenienza locale – come pietra, mattoni, essenze lignee, calce e malta. Questi materiali sono quasi sempre più compatibili con le strutture esistenti, favoriscono la traspirabilità, contribuiscono a preservare l’aspetto originale dell’edificio e tendono a “invecchiare” in modo sintonico con il resto dell’opera.

L’impiego di materiali moderni – come il cemento armato, l’acciaio o i polimeri sintetici, solo per citarne alcuni – non è ovviamente proibito, ma andrebbe considerato come accessorio e complementare in funzione della durevolezza, resistenza e facilità di reperimento dei materiali stessi. Oltre a offrire soluzioni tecniche avanzate ai complessi problemi strutturali che spesso affliggono gli edifici storici, i materiali moderni contribuiscono anche alla durabilità dell’opera architettonica e al suo riadattamento funzionale nel rispetto delle esigenze attuali.

Il restauro conservativo comporta poi l’applicazione di una serie di tecniche specifiche – davvero molto numerose. Tra esse vale senz’altro la pena citare il consolidamento strutturale, che mira a rafforzare le porzioni dell’edificio che hanno subito un deterioramento significativo e può includere l’inserimento di tiranti, l’applicazione di materiali consolidanti o il rinforzo delle fondamenta. Talvolta, questa tecnica può comportare pratiche quali l’iniezione di malte speciali, l’impiego di fibre di carbonio o l’uso di strutture metalliche.

Anche la pulizia delle superfici è essenziale negli interventi di recupero degli edifici storici, perché consente di rimuovere sporco, particelle inquinanti, muffe e altre sostanze dannose senza danneggiare le superfici o i materiali originali. A seconda della delicatezza di questi ultimi, si valuterà quale tecnica impiegare tra le varie disponibili – pulizia a secco, idropulitura controllata, micro-ablazione, laser e altre ancora.

Un’altra criticità che colpisce di frequente gli edifici storici è l’umidità, tanto più pericolosa quanto più estesa. La protezione contro l’umidità è dunque cruciale per prevenire danni strutturali e la propagazione di muffa, e può avvenire con diverse metodiche: dall’installazione di sistemi di drenaggio all’applicazione di barriere impermeabili, fino all’uso di materiali specifici quali la calce idraulica.

Infine, indichiamo tre tecnologie innovative oggi sempre più comuni nei progetti di recupero conservativo degli immobili. La prima è il laser, che viene utilizzato per la pulizia delicata delle superfici e per la rimozione di strati di sporco e vernice senza danneggiamento del materiale sottostante. Si tratta di una tecnologia molto utile per materiali particolarmente delicati, come marmo o affreschi, e che offre diversi vantaggi: precisione, assenza di invasività, conservazione dei dettagli originali.

La seconda riguarda le scansioni 3D, molto efficaci nel creare modelli digitali dettagliati degli edifici e realizzare tanto una documentazione accurata del loro stato attuale quanto la precisa pianificazione degli interventi di restauro. Oltre ad analizzare in modo preciso e affidabile strutture anche complesse, le scansioni 3D permettono di monitorare il progresso di recupero e di prevedere in modo più puntuale possibili problemi strutturali.

La terza e ultima tecnologia innovativa è il monitoraggio strutturale, affidato a sensori e sistemi evoluti che rilevano e analizzano in tempo reale le condizioni dell’edificio, individuando eventuali cedimenti, degradi o movimenti insoliti. Dal momento che fornisce dati continui e accurati, il monitoraggio strutturale garantisce interventi tempestivi e mirati – e dunque una maggiore sostenibilità dell’edificio sul lungo periodo.

Schiavi Spa: impresa di riferimento in Lombardia per il restauro conservativo degli immobili

Con decenni di esperienza alle spalle e una qualità costruttiva che l’ha resa nel tempo una delle imprese storiche sul territorio lombardo, Schiavi Spa è il punto di riferimento anche per il restauro conservativo e il risanamento di edifici di pregio.

I progetti portati a termine con successo in quest’ambito sono numerosi: da quello di Villa Gardenia, che ha riguardato l’ex-filatoio da seta ad acqua fondato nel 1817 nel quartiere lecchese di Germanedo e ha implicato la preservazione della struttura del sedime ottocentesco; al complesso “cantiere di Monza” che, per circa vent’anni, ha interessato dieci diversi edifici del centro cittadino includendo anche diversi interventi di recupero storico; fino allo straordinario progetto realizzato per Palazzo Ferldendis, edificio storico loverese dalla genesi complessa e dall’identità fortemente intersecata con i luoghi cui appartiene, di cui è possibile sfogliare la monografia a questo link.