Territorio

Lecco: una storia appassionante, da borgo fortificato a città moderna

Dell’attuale città di Lecco si riconoscono e si apprezzano soprattutto l’eccellente qualità della vita e la pregevole collocazione geografica, in posizione d’eccezione tra lago e montagne.

Si tratta di due caratteristiche talmente degne di nota da essere, molto spesso, più che sufficienti per scegliere di abitarvi – o quantomeno per optare per i piccoli comuni che la circondano durante la ricerca di una casa.

Tuttavia, Lecco è molto più di una graziosa cittadina lombarda in cui si può vivere, lavorare e divertirsi senza doversi spostare oltre il suo perimetro: è anche un luogo dalla storia antica e appassionante, che l’ha visto passare da borgo fortificato alla moderna e confortevole micro-metropoli che tutti conosciamo.

La “città panoramica” per eccellenza è abitata da sempre

Come accennato in apertura di articolo, a rendere Lecco una delle città più appetibili della Lombardia per chi è alla ricerca di un’abitazione è in primis la particolare posizione geografica.

Considerata la location panoramicamente più attraente dell’intero Lago di Como – o, più precisamente, del suo ramo lecchese – Lecco si affaccia su un grande specchio d’acqua blu circondato da montagne quali il Resegone, il Due Mani e il San Martino, dando luogo a un microclima delizioso praticamente in ogni momento dell’anno.

La perla della Lombardia è, forse proprio per questa ragione (oltre che per la notevole disponibilità di risorse naturali e per l’interessante posizione di snodo verso nord), abitata addirittura già in epoca preistorica: alcuni scavi effettuati nel 1988 hanno infatti portato alla scoperta di reperti relativi addirittura alla prima Età del Ferro.

I primi veri insediamenti abitativi, tuttavia, sono quasi certamente da riferirsi alle popolazioni celte e gote – queste ultime collocate soprattutto sulle alture lecchesi e nell’area dei Piani di Barra – in un salto nel passato che ci catapulta indietro di circa millecinquecento anni.

Di origine celtica sembra essere anche il nome di Lecco, che vari studiosi ritengono derivante dai termini Lech o Loch, ossia “lago” (in modo non dissimile dal celebre Loch Ness, che pare riferirsi al medesimo toponimo) o che, in alternativa, viene ricondotto al latino Lucus (bosco) e all’antico indostano Lokes (paese).

Di sicuro sappiamo che il documento più antico che riporta il nome di Lecco – o, più precisamente, Leuco – è una pergamena dell’anno 845 relativa a un testamento.

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Dai Visconti alla dominazione spagnola: Lecco dal Trecento al Settecento

lecco-panoramicaLe radici dell’attuale architettura urbana della città di Lecco fanno riferimento almeno alla prima metà del Trecento e alla figura di Azzone Visconti, a cui si devono molte delle vestigia cittadine ancora oggi visibili e relative a quello che, all’epoca, era un classico borgo fortificato.

Legato alla potente Signoria milanese, è proprio Azzone a commissionare la costruzione delle mura di cinta al borgo in modo da proteggere il castello all’epoca presente sulla riva del lago (e di cui oggi possiamo ancora ammirare la Torre Viscontea). E sempre a lui si deve la realizzazione del celebre Ponte Vecchio, il cui vero nome è, non a caso, proprio Ponte Azzone Visconti: un luogo molto importante ed estremamente identificativo per la città di Lecco, che attraversa l’area in cui l’omonimo lago torna a trasformarsi nel poderoso fiume Adda.

Verso la metà del Quattrocento, alla morte del Duca Filippo Maria Visconti, a Milano nasce l’Aurea Repubblica Ambrosiana e la sua difesa viene affidata a un’altra rilevante figura storica dell’epoca: Francesco Sforza (che nel giro di qualche anno si autoproclamerà Duca di Milano). Contestualmente, Venezia decide di espandere ulteriormente il proprio già notevole dominio e le guerre si susseguono senza sosta: si dovrà attendere fino al 1454 perché vengano finalmente posate le armi, e la Pace di Lodi indicherà proprio il fiume Adda come confine naturale tra il Ducato di Milano e la Repubblica di Venezia.

Nel 1535, Francesco II Sforza muore senza lasciare alcun erede, e il Ducato di Milano finisce sotto l’egida spagnola per rimanervi fino all’inizio del Settecento. Questo particolare periodo storico è narrato anche nei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni, l’opera che più di tutte “scatta una fotografia” del territorio di Lecco, della sua storia e della sua cultura, e non si caratterizza per particolari aspetti positivi: i governatori spagnoli operano infatti con pugno di ferro, sedando qualunque protesta cittadina con la violenza, e le tasse sui beni di primo consumi sono estremamente alte così come quelle sulle attività commerciali, sul reddito e sulle proprietà. A questa situazione va sommata la catastrofe causata dalla peste, che nel 1630 flagella sia Milano che le aree limitrofe, tra cui anche quella del lecchese.

Per quanto riguarda l’aspetto urbanistico del territorio, durante la dominazione spagnola viene realizzato a Colico il Forte di Fuentes, un luogo particolarmente strategico per il controllo delle vie di comunicazione verso l’Oltralpe. Allo stesso tempo, si procede alla realizzazione di un secondo giro di mura attorno alla città di Lecco, a cui si aggiungono un fossato e un torrione che funge da postazione cannoniera. L’intento è, ovviamente, quello di migliorare il sistema difensivo della città.

Ad oggi, il torrione ha dismesso qualunque intento bellico o di difesa e ha un’applicazione totalmente diversa: quella di base del campanile.

Lecco è nuovamente funestata dai conflitti a partire dal 1700, quando muore l’ultimo re di Spagna legato alla casata degli Asburgo e inizia la sanguinosa guerra di secessione spagnola: bisognerà attendere fino al 1706 perché l’Austria, affermando la propria signoria sulla Lombardia, inizi un nuovo dominio che durerà circa un secolo e mezzo.

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Lecco dalla dominazione austriaca al Regno d’Italia, fino all’epoca attuale

lecco-lungolagoNel 1713, il Ducato di Milano viene annesso all’Impero austriaco con la pace di Utrecht. Per diversi decenni, Lecco non sembra essere particolarmente impattata dalla nuova situazione politica lombarda; tuttavia, nel 1782 l’imperatore Giuseppe II decide di intervenire sull’urbanistica cittadina abolendo la piazzaforte e commissionando la demolizione sia delle mura che del castello: è quindi in questo preciso momento storico che Lecco assume l’estetica che ancora oggi conosciamo.

Alla fine del secolo e a seguito del trionfo di Napoleone nell’Italia settentrionale, l’Austria cede alla Francia il Ducato di Milano – all’interno del quale è inclusa anche Lecco – e Milano diventa capitale della Repubblica Cisalpina. Si tratta, tuttavia, di una fase transitoria poiché poco meno di vent’anni dopo Bonaparte viene definitivamente sconfitto e il Congresso di Vienna sceglie di annettere il Ducato di Milano al Regno Lombardo-Veneto, sotto l’impero austriaco: siamo ormai nel 1815.

In quest’epoca risorgimentale sono essenzialmente due gli eventi che influenzano la storia del territorio lecchese: uno è legato alle Cinque Giornate di Milano (1848), l’altro alla seconda guerra d’indipendenza (1859) a seguito della quale la Lombardia viene momentaneamente annessa al Regno di Sardegna. Soltanto due anni dopo, nel 1861, si arriva finalmente all’unificazione del Regno d’Italia.

Il territorio comunale di Lecco viene infine ampliato nel 1923 perché ormai insufficiente a contenere la crescente espansione urbana: vengono quindi aggregati i comuni di Acquate, Castello sopra Lecco, Germanedo, Laorca, Rancio di Lecco, San Giovanni alla Castagna e, parzialmente, anche quello di Maggianico (incluso in toto cinque anni dopo).

Da questo momento in poi, la città continua ad espandersi e a crescere in piena armonia con il boom economico che caratterizza praticamente l’Italia intera, attestandosi sulla popolazione di circa quarantacinquemila/cinquantamila abitanti che continua a caratterizzarla ancora oggi. Tale crescita si associa anche a una progressiva espansione urbanistica che interessa l’intero territorio a partire dagli anni Settanta (ossia all’impennata della popolazione e delle industrie locali, attive specialmente nel settore tessile).

Ad oggi, Lecco continua a collocarsi tra le città italiane caratterizzate da migliore qualità della vita, benessere economico, climatico e abitativo, completezza dei servizi e redditività e disponibilità di lavoro, di fatto confermando la resilienza e l’operosità che hanno da sempre caratterizzato la sua storia.

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