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State pensando di andare a vivere in Brianza ma siete indecisi tra i comuni di Carnate e Nibionno? Con questo articolo, il nostro obiettivo è fornirvi una panoramica su queste belle cittadine lombarde in modo tale da aiutarvi ad orientare al meglio la vostra scelta.
Cominciamo col dire che Nibionno e Carnate distano tra loro poco più di venti chilometri. Carnate si colloca nell’area dello splendido Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone, nei pressi dei comuni di Osnago, Lomagna e Ronco Briantino e a poca distanza dalla graziosa cittadina di Merate. Per quanto riguarda invece Nibionno, sorge nell’area dei comuni di Barzago, Cassago Brianza, Carpanea e Costa Masnaga, e in relativa vicinanza dal meraviglioso Lago di Pusiano. Dal punto di vista delle attrazioni naturali, quindi, entrambe queste cittadine hanno decisamente qualcosa da offrire!
Ma entriamo nel merito di una descrizione più specifica, cominciando dal comune di Carnate. Con i suoi circa 7300 abitanti, si colloca in provincia di Monza e Brianza e a soli 16 chilometri a nord di Monza. È parte del territorio del cosiddetto Vimercatese e la sua origine è molto antica, addirittura risalente ai Carnuti, popolo della Gallia Transalpina (l’attuale Francia). Tuttavia, nei suoi territori è stato ritrovato anche il coperchio di un sarcofago romano del III secolo DC, oggi conservato presso la villa Fornari-Banfi.
Per lungo tempo, il territorio di Carnate è stato invaso da svariate tribù barbariche e una traccia del passaggio dei Longobardi è presente anche nell’attuale comune. In epoca medievale, l’intera area dell’attuale Lombardia era invece suddivisa in contadi rurali e Carnate era parte di quello considerato più antico, ossia la Martesana.
Per quanto riguarda la sua chiesa, essa è rimasta affidata fino al 1483 al clero secolare e, successivamente, ad alcuni frati del Convento del Carmine di Milano grazie alla concessione del Duca Galeazzo Maria Sforza Visconti. Fu proprio con l’arrivo dei carmelitani che si stabilì a Carnate l’usanza della devozione alla Madonna del Carmine, in auge ancora oggi. I frati restituirono la parrocchia alla curia secolare soltanto nel 1769, e poco dopo l’intera costruzione venne riedificata con l’aggiunta di una torre campanaria.
Ad oggi, la festa di Carnate – che cade nella prima domenica di Pasqua – viene ancora fatta risalire alla presenza dei frati settecenteschi. Si tratta di una vera e propria fiera di paese che aveva in origine l’obiettivo di permettere a tutta la cittadinanza di festeggiare la pasqua. In particolare, era un tempo assai apprezzata per l’esposizione dell’immagine della Madonna del Carmine, all’epoca realizzata in legno e con indosso veri vestiti di stoffa, che attirava pellegrini da ogni dove.
Attualmente, Carnate porta con sé una buona quantità di luoghi di interesse: dalla Chiesa dei Santi Cornelio e Cipriano, con il suo ciclo di affreschi realizzati nel 1941 dal professor Arturo Galli; alla sei-settecentesca Villa Fornari-Banfi con annesso parco; sino all’Oratorio di Santa Croce a Passirano, che sorge nell’area in cui, sino al 1845, si ergeva la vecchia chiesa dedicata a Sant’Alessandro.
Per quanto riguarda invece Nibionno, si tratta di un comune decisamente più piccolo (circa 3800 gli abitanti) che si colloca al confine tra la provincia di Como e quella di Monza e Brianza. Include anche le frazioni di Tabiago, Cibrone, Gaggio, Mongodio, California, Molino Nuovo, Merla, Ceresa e Mazzacavallo.
L’origine di Nibionno è vecchia di alcuni millenni: a testimoniarlo sono alcuni resti di antichi insediamenti palafittici nei pressi del fiume Lambro, in quella che oggi è la frazione di Gaggio. Con certezza si sa che all’epoca romana risale la via Martia, che percorreva la strada dell’attuale Como-Bergamo e che i romani costruirono nell’area la cosiddetta Taverna di Tagiago: si tratta di una zona ricca di catacombe purtroppo andata ormai perduta, e localizzata nei pressi di Mongodio.
Per quanto riguarda la presenza di Nibionno nei documenti ufficiali, la prima apparizione risale all’anno 848 all’interno della versione latina medievale di “in vico et fundo Nebioni”. All’epoca, Nibionno in quanto tale non esisteva ed era invece parte della Pieve d’Incino, un distretto rurale amministrativo.
Le chiese di Nibionno, ossia quella di San Procariote e quella di San Fedele a Tabiago, sono entrambe relative al XIII secolo. Duecento anni più tardi, la seconda venne sostituita con l’attuale Chiesa di San Simone e Giuda.
Particolarmente interessante nei pressi di Nibionno era poi il castello di Tabiago, in antichità considerato uno dei più fortificati dell’intera area brianzola. Nel 1291, questo castello ospitò quasi un migliaio di uomini capeggiati da nobili milanesi nell’ambito degli scontri tra podestà e nobiltà. Fu all’epoca che, dopo un lungo assedio e la resa da parte dei soldati, il castello venne bruciato e distrutto. Successivamente, la costruzione venne riedificata (1285) e in essa si stabilirono i Torriani. Ad oggi, di questo splendido esempio di castello medievale rimane soltanto la torre.
In termini di collocazione geografica, Nibionno risulta particolarmente comoda a raggiungere le principali città della zona: si trova infatti a soli 17 chilometri da Lecco, a 18 chilometri da Como e ad appena 33 chilometri da Milano. Non dovrebbe quindi sorprendere che questa sua posizione privilegiata la renda luogo favorito per molte famiglie che desiderano godersi appieno la tranquillità della provincia rimanendo, al contempo, vicini alle metropoli.
Quale tra questi due splendidi comuni scegliereste per vivere?
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