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Palazzo Ferlendis è l’edificio che incarna l’anima storica di Lovere, uno dei borghi più spettacolari della Lombardia e dell’Italia intera. Un passato lungo secoli, fatto di costanti ridefinizioni, modifiche, cambi di destinazione d’uso, è alla base delle storia dell’edificio che, con la sua stazza imponente, si affaccia sul lago come un guardiano silenzioso.
Schiavi Spa è intervenuta sul Palazzo per un’opera di restauro conservativo completo che ha interessato pressoché ogni aspetto della costruzione. Il fine ultimo, come è normale in questi casi, era riportare l’edificio al suo antico splendore nel rispetto della sua identità storica e stilistica, e l’intervento è stato dunque preceduto da un accurato studio del “passato” di questo palazzo nobiliare.
L’analisi storica di Palazzo Ferlendis ci ha portato ad analizzarne le origini, le caratteristiche stilistiche e funzionali, le evoluzioni e infine il decadimento nel corso dei secoli. L’edificazione, ad opera dell’omonima famiglia Ferlendis, è da collocarsi tra la fine del 1400 e l’inizio del 1500. Il palazzo si trovava, all’epoca, collocato direttamente sulla riva del lago, nel rispetto di quella che era al tempo la topografia cittadina, poi cambiata col passare degli anni. Proprio di fronte all’appena nato Palazzo Ferlendis, a inizio Cinquecento, c’era invece una mulattiera che rappresentava all’epoca la principale via di accesso alla Valcamonica.
La famiglia Ferlendis era particolarmente conosciuta sul territorio per la sua produzione di panno scarlatto, la cui industria era fiorente nell’area di Lovere. Si suppone che l’attività venisse svolta proprio nei magazzini adiacenti il Palazzo, che altro non era che l’edificio di famiglia. Questo tipo di approccio non è casuale: in un momento storico in cui il commercio avveniva soprattutto per via lacustre, i Ferlendis abitavano e lavoravano a poca distanza dalle rive del lago.
Nel Settecento, pur non modificando la sua struttura, l’edificio venne frazionato in diverse proprietà, trasformandosi in una sorta di microcosmo all’interno del borgo di Lovere, con le sue pertinenze e case in affitto a spartirsi mappali e particelle: la successiva unificazione dello stabile avverrà quando nella proprietà di alcuni lotti subentra l’abate Domenico Puccinelli, prefetto del Ginnasio Comunale.
Per la prima metà dell’Ottocento, Palazzo Ferlendis resterà una residenza con osteria, stallazzo al pianterreno e magazzini, per poi essere devoluto al Comune di Lovere nel 1853 dallo stesso Puccinelli.
Una mutazione dello stabile particolarmente degna di nota avvenne infine all’inizio del Novecento: a partire dal 1912, infatti, Palazzo Ferlendis ospitò al proprio interno la fabbrica di biciclette Sebino e, successivamente, la catena di assemblaggio delle auto A.C., per una produzione totale di settanta esemplari, di cui trenta circa ceduti al Regio Esercito Italiano. Questa importante attività manifatturiera fu, in un certo senso, preludio dell’eccellenza automobilistica emiliana che è ancora oggi celebre in tutto il mondo: Antonio Adani, uno dei due rappresentanti del marchio motociclistico svizzero Moto-Rêve e titolare dell’attività, era infatti originario proprio di Modena.
Si colloca in questo momento storico l’ultimo momento di fervente attività del Palazzo in tempi moderni, prima del suo decadimento estetico e strutturale sul quale Schiavi Spa è intervenuta con un’opera di restauro conservativo razionale e dettagliata, della quale andiamo particolarmente orgogliosi.
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