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La possibile riforma del catasto

I proprietari immobiliari potrebbero essere colpiti dalla variazione dei valori catastali che potrebbe avvenire nel corso dei prossimi anni. La novità prevede l’applicazione di un algoritmo sui valori di mercato rilevati dall’Omi (Osservatorio del Mercato Immobiliare) in modo da poter definire le nuove rendite e i nuovi valori catastali.

In sostanza per ogni microzona d’Italia e per ogni tipologia di immobile, che si tratti di un’abitazione privata o di un negozio, andrà individuato il valore medio di mercato su cui poi si applicheranno diversi coefficienti come ad esempio quelli inerenti il grado di finitura, la classe energetica, l’epoca di costruzione, l’ubicazione specifica. L’algoritmo si occuperà poi di definire il valore unitario di un metro quadrato, identificando così il valore catastale della struttura e le conseguenti tasse da pagare.

I valori di mercato elimineranno in sostanza le sperequazioni, cioè ad esempio una rendita inferiore per un immobile in pieno centro di una grande città rispetto a uno in periferia (sono in vigore ancora delle vecchie categorie catastali) ma le nuove basi imponibili potrebbero portare ad aumentare l’Imu e le imposte varie.

La possibile riforma del catasto: tutte le novità e i cambiamenti

Nell’ultimo periodo si sta parlando molto della riforma del catasto ed è stato presentato anche un Ddl delega che prevede nuove rendite e valori catastali per circa 60 milioni di unità immobiliari. Sembra difficile che si proceda con un’approvazione nel corso della legislatura in vigore ma è importante farsi un’idea di cosa comporterebbe la manovra:

  • Il valore patrimoniale di uno stabile viene stabilito sul valore di mercato, determinato da un algoritmo che prende in considerazione diversi parametri
  • Per la rendita catastale, cioè il parametro che si utilizza ai fini delle imposte sui redditi, ci si basa sul valore locativo
  • Per operare questa riforma catastale si dovrà ridefinire il sistema delle commissioni censuarie e i Comuni avranno un ruolo determinante

Accertamenti sui fabbricati rurali: il passaggio al catasto edilizio

L’Agenzia delle Entrate ha avviato una serie di accertamenti sui fabbricati rurali che al momento risultano ancora censiti al catasto dei terreni e non a quello edilizio urbano, facendo partire una campagna di sensibilizzazione nei confronti di intestatari e proprietari al fine di regolarizzare la propria posizione.

Un milione di avvisi bonari è stato inviato nell’ultimo periodo: in questo modo i soggetti coinvolti potranno conoscere nel dettaglio la propria posizione, riuscendo così a verificare lo status dei propri immobili e cosa dovranno dichiarare per poter tornare in regola. In questo modo si otterrà un’importante risparmio sulle sanzioni che saranno di 172 euro rispetto agli 8264 euro della multa massima, cioè un sesto dell’importo.

(fonte Il Sole 24 Ore)