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Storia dei balconi: la tradizione inglese

Nel Regno Unito, la prima apparizione dei balconi intesi come noi li conosciamo oggi è databile al tardo periodo Georgiano, quando questi manufatti venivano commissionati specificamente ai più rinomati architetti con lo scopo di garantire alle case della nobiltà un aspetto particolarmente prestigioso.

Originariamente caratterizzati da elementi decorativi molto vistosi in ferro battuto, questi balconi erano rettangolari e si estendevano esclusivamente per la larghezza della porta finestra, al primo piano degli stabili.

All’inizio del diciannovesimo secolo, i balconi in ferro battuto avevano raggiunto una certa popolarità e la moda del momento prevedeva l’inclusione, nei decori, di motivi classici. Mano a mano che gli anni passavano, le decorazioni diventavano sempre più intricate ed esempi di questa fase storica e culturale sono ancora visibili in alcuni balconi di Londra, Bath e Chelthenham.

Nell’età della Reggenza, la produzione di massa (a costi sempre più bassi) di balconi in ferro battuto ne rese l’utilizzo assai diffuso: era il momento dei balconi decorativi che, tra i loro motivi, incorporavano soprattutto vasi e ghiande. Molti villaggi tipici del periodo mostravano balconi a tutt’altezza che, oltre ad avere uno scopo estetico, proteggevano l’abitazione dall’ingresso di intrusi indesiderati.

Le lavorazioni certosine del ferro battuto destinate ai balconi continuarono a trovare applicazione nelle proprietà vittoriane: questi manufatti riuscivano a tenere il passo delle popolarissime finestre alla francese! Fu poi il riconoscimento dei benefici dati dalla luce del sole a spingere gli architetti verso la ricerca di un’aumentata luminosità naturale all’interno degli appartamenti. Contestualmente, nascevano nuove tecniche realizzative nella produzione e decorazione del vetro: fu quello il vero momento di boom per i balconi. I vittoriani presero ispirazione dal resto d’Europa per sviluppare la loro visione unica dei balconi decorativi – basati sempre su un impatto estetico dirompente e un largo uso del ferro battuto.

Furono poi gli edwardiani a portare i balconi a un livello ancora superiore. Come lo fecero? Semplicemente aumentando le loro dimensioni, ed estendendole in larghezza in modo che ai balconi avesse accesso più di una porta finestra. D’altro canto, anche gli edifici erano nel frattempo diventati più grandi e con essi si era fatta pressante la necessità di poter trascorrere più tempo all’esterno: le balaustre, realizzate soprattutto in ferro battuto o in legno bianco intagliato, avevano proprio questo scopo.

Oggi, l’aumento della densità di popolazione nelle città e la riqualificazione di aree un tempo prettamente industriali ha certamente un peso importante nelle modalità di realizzazione di villette e appartamenti. Tuttavia, i balconi stanno vivendo una sorta di rinascita, perché i progettisti e i proprietari degli immobili li percepiscono come gradevoli aggiunte allo spazio domestico, capaci di garantire aria, spazio abitabile e soprattutto luce.

D’altro canto, sono finiti i fasti del passato: le innovazioni tecnologiche nel settore dei materiali hanno modificato drasticamente l’aspetto dei balconi inglesi, oggi realizzati prevalentemente in alluminio e vetro, mentre i limiti delle balaustre vengono spinti sempre un po’ più in là: la loro versatilità le rende infatti perfette sia per progetti architettonici ex novo che per ristrutturazioni e riqualificazioni, nonché per il completamento di strutture di qualunque stile.