COSTRUIRE

Riqualificazione energetica: l’importanza della fase progettuale per la buona riuscita del lavoro

Nelle scorse settimane, abbiamo introdotto un interessante argomento: quello della riqualificazione energetica di edifici preesistenti, sottolineando la sua importanza tanto da un punto di vista costruttivo, tanto da quello ambientale ed economico.

Abbiamo preso come esempio la città brianzola di Arese, alle porte di Milano: ventimila abitanti e una demografia in costante crescita, che rende necessari interventi costruttivi mirati sia da un punto di vista dell’urbanistica che del benessere dei cittadini.

Schiavi Spa ha affrontato l’importante progetto di riqualificazione energetica di uno degli immobili preesistenti ad Arese, attraverso un processo elaborato e complesso con una finalità semplice e al contempo ambiziosa: garantire agli abitanti soluzioni immobiliari confortevoli, sicure e orientate a un risparmio energetico concreto.

Fondamentale, in questo senso, si è rivelato lo step di iniziale progettazione degli interventi, che i nostri tecnici hanno strutturato in due fasi ben definite: la prima di ordine architettonico, la seconda di tipo esecutivo.

Per quanto riguarda la fase di progettazione architettonica, Schiavi Spa ha ritenuto fondamentale prima di tutto un confronto diretto con ciascuno dei clienti coinvolti, così da comprendere appieno e nel dettaglio tutte le loro aspettative in merito all’intervento.

Successivamente, è stato effettuato un rilievo dettagliato dell’intero edificio sul quale operare.

Una volta ottenute queste indispensabili informazioni preliminari, Schiavi Spa ha potuto dedicarsi alla progettazione esecutiva di riqualificazione energetica dell’edificio.

In particolare, è stato effettuato uno studio dettagliato relativo alla risoluzione dei vari ponti termici presenti nella struttura: i ponti termici sono definibili come zone locali dell’involucro termico nelle quali è presente, a causa della geometria delle strutture o dei materiali utilizzati, una discontinuità tale per cui il flusso di calore tra interno ed esterno si rivela diverso, e generalmente maggiore, se paragonato al resto delle strutture.

Da un punto di vista meramente energetico, la presenza di ponti termici in un edificio comporta una maggiore dispersione di calore, della quale andrà necessariamente tenuto conto nel calcolo del fabbisogno energetico complessivo della struttura. Da un punto di vista del comfort, questi “punti deboli” sono invece veicolo di temperature più basse rispetto ad altre superfici interne, quali ad esempio pareti e tetto, e provocano condizioni di cosiddetto “discomfort” negli abitanti oltre che formazione di muffe e condense.

Nel caso in cui si debba intervenire per una riqualificazione energetica su un edificio preesistente, come nel progetto di Arese firmato Schiavi Spa, la fase di progettazione si rivela indispensabile per un’azione di eliminazione completa di tutti i ponti termici dati dalla discontinuità dei materiali.

La progettazione esecutiva ad opera di Schiavi Spa ha inoltre tenuto conto di un aggiornamento della facciata, mirato a un sostanziale miglioramento e rinnovamento estetico nel pieno rispetto della natura architettonica iniziale dell’edificio.

Successivamente, si è proceduto alla stesura della proposta di progetto, che è stato discusso nel dettaglio con tutti i clienti coinvolti, tanto nei suoi aspetti tecnici che in quelli estetici e architettonici.

La pratica così approvata è stata infine presentata in Comune per l’ottenimento di tutte le autorizzazioni necessarie all’inizio dei lavori.

Come si è svolta l’esecuzione delle opere così pianificate? È questo l’argomento che affronteremo nel prossimo capitolo di questo viaggio tecnico e architettonico in una riqualificazione energetica: vi racconteremo nel dettaglio in che modo sono stati eseguiti i lavori, così da aiutarvi a comprenderne l’efficacia.

Continuate a seguirci!