ABITARE

I figli vanno via di casa: che fine fanno le loro camerette?

Nel momento in cui i figli diventano grandi e decidono di andare via di casa, i genitori possono valutare gli spazi fino a quel momento a loro destinati riadattandoli a nuovi usi e funzioni: è la seconda vita delle camerette per bambini!

Secondo un recente sondaggio condotto dal colosso Immobiliare.it, su un campione di 10,000 persone ben il 42% degli intervistati dichiara di essere andato via di casa a 25 anni di età. In particolare, il 24% degli intervistati residenti nelle regioni del Sud e nelle isole riferisce di aver abbandonato il nido familiare alla tenera età di 18 anni, perlopiù per frequentare corsi universitari fuori sede oppure dopo aver ricevuto offerte di lavoro lontane da casa. Sembra invece che i figli più legati a casa di mamma e papà siano collocati nelle regioni del Centro, dove oltre il 15% degli intervistati ha dichiarato di avere iniziato a vivere da solo soltanto dopo i 30 anni (la media nazionale si attesta sul 12%).

Un altro dato interessante rilevato da Immobiliare.it riguarda la condivisione degli spazi nella casa di famiglia: il 45% del campione analizzato ha abitato la cameretta assieme a fratelli e sorelle, e il dato supera addirittura il 60% al sud. Soltanto il 34% degli intervistati ha avuto a disposizione una cameretta tutta per sé, pur avendo fratelli e sorelle. I figli unici con cameretta privata si attestano invece attorno al 21%.

Tornando all’argomento principe del nostro articolo, è interessante scoprire quale sorte attende le camerette nel momento in cui i bambini, diventati grandi, vanno a vivere da soli.

Secondo Immobiliare.it, il 33% delle famiglie non riutilizza la stanza che, di fatto, rimane dunque con la sua destinazione d’uso originaria senza più essere effettivamente abitata. Addirittura, nel 20% dei casi mobili e suppellettili, accessori e soprammobili non vengono toccati e la stanza si limita ad accogliere i figli che visitano i genitori di tanto in tanto. Soltanto il 13% dei genitori continua invece ad abbellire la cameretta rimasta sostanzialmente deserta, accordandola – come sempre – ai gusti dei figli.

La percentuale degli intervistati che dichiara di aver “passato” la cameretta dei figli ai nipotini si attesta sul 15%. In questo modo, i nuovi bambini di casa potranno trascorrere anche la notte dai nonni avendo uno spazio tutto per sé.

Ma l’ex cameretta viene mai riutilizzata in modo diverso? Secondo il sondaggio, nel 26% dei casi il locale viene riconvertito come stanza per gli ospiti, mentre il 12% degli intervistati dichiara di averlo trasformato in uno studio in cui poter lavorare da casa.

Nel 5% dei casi, invece, la stanza dei bambini (cresciuti) diventa un locale per gli hobby, una palestra, uno spazio da destinare alla pittura, un ripostiglio o una lavanderia.

Ciò che sorprende dai risultati del sondaggio è infine la razionalità dei figli: se, da una parte, una buona fetta dei genitori preferisce non alterare la cameretta né riutilizzarla, dall’altra i ragazzi sono perfettamente d’accordo con la sua riconversione in locale utile per le esigenze di mamma e papà. L’82% dei figli intervistati ha infatti dichiarato di non avere “nessun problema” con il cambio di destinazione d’uso della camera dell’infanzia.