Territorio

Il progetto del Municipio di Vimodrone: l’anima politica dell’architettura

Realizzato da Schiavi Spa tra il 1984 e il 1985 su progetto del prestigioso Studio Caruso_Mainardi Architetti, l’originario Municipio di Vimodrone è un dialogo tra volumi architettonici che si amplifica esponenzialmente grazie all’utilizzo virtuoso di diversi materiali.

L’edificio, concreto e spiccatamente all’avanguardia nell’estetica e nel concept progettuale, vede la sinergia tra la solidità del cemento armato – materiale chiave non solo a livello costruttivo, ma anche simbolico della fermezza delle istituzioni – e la leggerezza del vetro, con la presenza di grandi aperture che regalano trasparenza e dinamismo.

La sala consiliare si distingue per l’impianto circolare che ospita l’assemblea, essenziale per raccontare, anche in termini estetici, l’idea stessa di collettività. In effetti, il volume dell’immobile si appoggia per intero proprio sulla forma cilindrica di questo ambiente.

Sviluppato su un totale di tre piani, l’edificio distribuisce al proprio interno svariate attività e lo fa in modo meditato e attento, collocando al pianterreno quelle di maggiore contatto con il pubblico. I piani più alti ospitano, d’altro canto, le attività più riservate.

Questo importante intervento, commissionato dal Comune di Vimodrone in un periodo storico, la metà degli anni Ottanta, caratterizzato da vibrante evoluzione e rapidissimo cambiamento, non si limita al solo municipio ma si estende anche al suo piazzale esterno, che viene così riordinato e ripensato per offrire alla comunità un luogo di incontro e aggregazione.

Incastonato tra il borgo storico cittadino e la sua area più recente, il municipio rappresenta quasi un luogo liminale in termini di posizione, distinguendosi tuttavia per un’immagine complessiva estremamente moderna, a tratti persino dirompente. Proprio questa sua peculiarità finirà per creare una frattura d’opinione e provocare l’abbattimento dell’edificio dopo soltanto alcuni anni, confermando l’anima complessa e profondamente politica dell’architettura.

Ne parliamo nel video a seguire, arricchito da un’intervista all’architetto Alberto Caruso, progettista dell’opera.