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Le limitazioni imposte nell’ultimo anno a seguito dell’emergenza sanitaria causata dal COVID-19 hanno spinto tutti a rivalutare la possibilità di fruire liberamente dell’outdoor e di muoversi senza troppe costrizioni nello spazio aperto, offrendo al contempo l’opportunità di osservare con occhi nuovi la natura che ci circonda.
Ora che la stretta inizia finalmente ad allentarsi e la bella stagione è cominciata, è più che mai un piacere raccontare delle bellezze naturali e storiche di uno dei territori in cui operiamo da tanto tempo: la Brianza.
Laghi, fiumi, colline, pianure, boschi: quest’area racchiusa tra diverse province lombarde (Milano, Monza, Lecco, Bergamo) è un concentrato di stimoli sensoriali difficili da dimenticare. La possibilità di organizzare tour e gite rilassanti è letteralmente a portata di mano per chiunque viva in zona, e offre la possibilità unica di spostarsi da immensi campi coltivati fino alle colline, crocevia verso i più titolati passi alpini.
E anche chi ama la montagna trova suggestioni emotive e naturali molto forti in questi territori: un esempio fra tutti è Consonno, con i suoi dintorni boschivi e ciò che rimane della lussuosa Dolce Vita degli anni Cinquanta e Sessanta.
Il patrimonio naturale brianzolo si estende per almeno 100 chilometri, e il suo cuore è lo splendido Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone.
Anche se tante delle cascine che si trovano al loro interno sono ormai abbandonate, osservarle è sufficiente per comprendere la loro importanza in termini di memoria storica del luogo. Quelli che oggi sono spesso soltanto ruderi di cui la natura si è riappropriata erano un tempo il vero centro della vita contadina, e sono quindi elementi culturali di altissimo valore, da conservare e tutelare con la massima attenzione.
Oltre ai numerosi esempi di edilizia rurale presenti nel parco (come ad esempio le classiche cascine lombarde su due piani), è possibile individuare anche diversi edifici religiosi: tra questi, spiccano in particolare il Santuario della Beata Vergine del Carmelo, nello spettacolare borgo di Montevecchia, e il piccolo Santuario della Madonna del Sasso a Camsirago.
E ancora, suggeriamo una visita alla chiesetta di San Bernardo, situata nel medesimo comune alle pendici del Monte San Genesio. Una passeggiata in montagna permetterà, tra l’altro di osservare panorami mozzafiato che spaziano dalla valle dell’Adda alle colline bergamasche, per arrivare ai laghi e alle cime prealpine.
Montevecchia, va da sé, merita una menzione a parte. A partire dalla sua collocazione privilegiata, sulla cima di una collina, il piccolo borgo è diventato un punto di riferimento sul territorio sia in virtù delle sue spettacolari costruzioni che per la sua eccellente produzione vinicola.
Tutt’attorno si estende il già citato Parco del Curone, non un’entità isolata dal resto quanto piuttosto un organismo vivo nel quale l’uomo opera in sinergia insieme alla natura, e i centri urbani si alternano alle aree ancora oggi destinate all’agricoltura, o semplicemente lasciate prosperare autonomamente.
Quello qui proposto è solo un percorso suggestivo e quasi senza meta nelle bellezze della Brianza. Il nostro augurio è che tutti possano ora sperimentare il piacere di scoprirne, in piena libertà, i suoi angoli più nascosti.
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