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Mercato immobiliare in crescita in Italia, ma prezzi stabili: ecco i dati

Il mercato immobiliare in Italia sembra essersi finalmente scrollato di dosso, almeno in parte, la grave crisi che lo ha accompagnato per lunghi anni. Di fatto, cominciano infatti a registrarsi i primi dati di crescita, seppure i prezzi sembrino almeno per il momento destinati a rimanere stabili.

In linea generale, si prevede una ripresa costante del mercato immobiliare grazie all’onda lunga della ripresa economica nell’intera area Euro grazie a quella che dovrebbe essere una più marcata solidità dei bilanci familiari. Allo stesso modo, le stime parlano di un settore dei mutui più “dinamico” per quanto riguarda gli anni a venire.

Le speranze sono dunque positive, sebbene il mercato immobiliare debba comunque essere ancora considerato in una fase delicata. L’ultimo rapporto completo a disposizione in questo senso è quello relativo ai dati statistici notarili, arrivato alla quarta pubblicazione e reso noto a luglio del 2018. Tali analisi fanno riferimento, nello specifico, al 31 dicembre 2017 ma offrono una interessante panoramica sulla quale è opportuno fare le dovute considerazioni, soprattutto perché i dati emersi sono decisamente interessanti.

Mutuo 2019

Vediamoli insieme.

Per quanto riguarda le compravendite (interpretate a prescindere che l’atto notarile trasferisca una quota pari o superiore al 50 % della proprietà), si registrano 862.939 transazioni di beni immobili, con un aumento del 6.79% rispetto al 2016. 1092 sono state, a dicembre 2017, le costituzioni di usufrutto, mentre le compravendite di terreni sono state 156.140 di cui il 72,87 % ha riguardato quelli agricoli.

Il 55,39% delle compravendite è avvenuto al Nord, con la Lombardia a trainare il settore (171.382 le transazioni nella regione). È evidente che Milano, che sta recentemente rivivendo una fase di splendore che sembrava dimenticato da anni, ha rappresentato un elemento fondamentale per fare la differenza. In tutta l’Italia, in ogni caso, la sola regione a registrare un andamento negativo a fine 2017 è stata l’Abruzzo, dove le compravendite hanno registrato un calo del 4.56% rispetto al 2016. È altamente probabile che le gravi calamità naturali che hanno colpito il territorio abbiano pesantemente influito anche sul settore immobiliare, inevitabilmente danneggiato assieme a molti altri.

Per quanto riguarda le fasce d’età in cui viene conclusa la maggior percentuale di compravendite di immobili in Italia, si registra un vero e proprio successo delle nuove generazioni: gli acquirenti si attestano infatti prevalentemente tra i 18 e i 35 anni, mentre i venditori si trovano perlopiù nella fascia d’età tra i 56 e i 66 anni. La sola eccezione è, in questo senso, rappresentata dai terreni, che vengono acquistati per lo più da soggetti tra i 46 e i 55 anni.

Questi dati sono perfettamente in linea ai numeri relativi alle richieste di agevolazione sulla prima casa: su 553.654 compravendite effettuate nel 2017, per 310.880 è stata richiesta proprio l’agevolazione fiscale. Il 39,66 % degli acquirenti appartenenti alla fascia tra i 18 e i 35 anni ha richiesto l’agevolazione prima casa collateralmente alla conclusione dell’acquisto.

Per quanto riguarda infine le concessioni di mutui, non si registrano variazioni di rilievo tra il 2016 e il 2017, e continuano a prevalere le approvazioni fino a un importo non superiore ai 150.000 euro. Le fasce d’età che godono maggiormente di questo tipo di servizio sono quelle tra i 18 e i 35 anni e tra i 36 e i 45 anni.