Ogni anno in questo periodo Schiavi Spa ricorda la straordinaria opera dell’architetto Rinaldo Scaioli (1928-2014), che ha dedicato alla professione ben sessant’anni della sua vita coniugandola con una spiccata passione per l’arte, la bellezza, l’attenzione estetica a ogni dettaglio dei suoi edifici.
Dai progetti pubblici e privati fino all’insegnamento come docente alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, l’architetto Scaioli ha raccontato in modo ironico e geniale il suo lavoro e la sua visione del mondo – e degli edifici che lo compongono – formando intere generazioni di professionisti che ancora oggi trovano ispirazione dalle sue opere.

L’edificio plurifamiliare emerge da un basamento di porfido squadrato con una struttura imponente eppure leggera alla vista grazie alla pregevole alternanza tra vuoti e pieni, all’impiego sapiente di materiali, colori e finiture diversi che offrono allo sguardo una spiccata sensazione di dinamismo.

Allo stesso modo, non sorprende l’impiego dei materiali della tradizione – non solo la già citata pietra, ma anche il legno utilizzato per balconi e ballatoi – declinati però in linee progettuali moderne: si tratta di un altro pilastro che caratterizza l’opera di Scaioli, già presente nella splendida Villa Camnago Volta così come nel centro residenziale e turistico-alberghiero situato a Porto di Portese, sul Lago di Garda, a poca distanza da Salò.

Scaioli concretizza questa visione in diversi modi: attraverso il visivamente potente “attacco a terra” in pietra, che immediatamente trasferisce una sensazione di serena solidità, ma anche con le linee pulite e i vuoti (pragmatica applicazione del noto concetto “less is more”) degli ampi porticati a sud e con le grandi finestrature a definire i generosi e funzionali ambienti interni.
Come accennato, l’utilizzo del legno è esteso, ma sempre in contrasto con gli altri materiali impiegati per la realizzazione della facciata, in modo che la sua natura viva, calda, vibrante, resti sempre visibile: il legno non è più soltanto un materiale da costruzione, ma anche l’elemento che decora e abbellisce.

Questi dettagli accostati ad altri stilemi costruttivi tradizionali, come ad esempio il tetto a doppia falda con inclinazione, tipico delle case di montagna, rendono ancora oggi la residenza di Via Sette Colli incredibilmente nuova e “fresca allo sguardo”, virtuosa dal punto di vista costruttivo, ma semplice e immediatamente comprensibile nel suo complesso.
Ecco quindi che, quando osservate con gli occhi di un attuale professionista dell’architettura, né l’estetica né la strategia progettuale al cuore dell’immobile risultano datate, al contrario: reinterpretare i dettagli architettonici della tradizione con un lessico attuale e moderno è sempre stato uno dei più grandi talenti di Scaioli, e continua a sopravvivere nelle sue opere, evidenziando come l’architetto non si limitasse a progettare con un linguaggio leggibile in quel particolare momento, ma a prescindere dall’epoca.