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L’ormai vicinissimo quarantennale dalla posa della prima pietra dello Stadio Brianteo è l’occasione perfetta per ripercorrerne la (lunga) storia da molteplici angolazioni, inclusa quella della sua presenza sulla stampa: ci riferiamo a quotidiani, magazine, volumi di vario tipo.
E analizzando la rete, individuiamo con discreta facilità innumerevoli menzioni dello Stadio Brianteo, non soltanto inquadrato in un contesto storico – come per esempio avviene per la cronaca che ne scandisce la costruzione durante gli anni Ottanta, l’avventura di Silvio Berlusconi nel ruolo di nuovo presidente dell’AC Monza e i recenti (e ormai ultimati) progetti di riqualificazione dell’edificio – ma anche in uno scenario sportivo, artistico e persino culturale.
Lo scopriamo ad esempio menzionato nel volume “1001 storie e curiosità sulla grande Atalanta che dovresti conoscere” (Andrea Losapio, 2020), con un toccante ricordo del grande pilota Michael Schumacher: “Il giorno di Atalanta-Ascoli a Monza, l’8 settembre del 1991, non è solamente un ricordo dello Stadio Brianteo. Una fotografia incastonata da Paolo Magni per l’Eco di Bergamo, il giornale cittadino, ritrae un giovanissimo Michael Schumacher con la sua tuta gialla, sorridente a favore di telecamera, con tre atalantini d’eccezione.”
Il Brianteo è citato anche nel volume “Cuori Tifosi”, edito nel 2010 e firmato da Maurizio Martucci: è infatti proprio lo stadio monzese a dedicare al compianto Davide Pieri, tra i membri più attivi della tifoseria del Monza, la sua curva Sud.
E ancora: nella sua recentissima autobiografia “Forza gentile. La mia vita, il mio calcio”, il calciatore di fama internazionale Andriy Shevchenko ricorda lo stadio Brianteo perché palcoscenico uno storico pareggio tra Milan e Monza (1-1) datato 1999.
Dal punto di vista della storia musicale, il più grande show mai ospitato dal Brianteo è stato certamente quello di Michael Jackson, che sceglie proprio la città di Monza come tappa italiana del suo Dangerous Tour (1992-1993): non a caso, la struttura lombarda è menzionata praticamente in ogni volume (italiano e straniero) che ripercorre la storia e i successi della grande star americana.
Un esempio? Il libro “1000 concerti che ci hanno cambiato la vita”, edito nel 2010 e firmato dal noto giornalista, scrittore, musicista e autore radiotelevisivo Ezio Guaitamacchi, ne cita la doppia data: il 6 e 7 luglio 1992, per un totale di ben cinquantamila spettatori (venticinquemila a serata). Un duplice sold-out considerato molto speciale dai fan dell’artista perché scenario delle rare performance dei brani Bad e The Way You Make Me Feel, che Jackson eseguì molto raramente nel corso di quel tour.
In effetti, i due concerti monzesi della più nota popstar al mondo sono considerati un evento talmente straordinario da essere periodicamente ricordati e celebrati: è il caso del trentennale di quest’anno, come riportato dal quotidiano Il Cittadino di Monza e Brianza, e del ventennale del 2012. Uno spettacolo ancora oggi definito “eccezionale” e “spettacolare” sotto ogni aspetto, e presente nelle cronache di diverse testate nazionali.
Ma nella storia dello stadio monzese non c’è solo Jackson.
Tante altre star hanno scelto il Brianteo per creare quella connessione tra artista e pubblico che è possibile sperimentare soltanto con un concerto live: tra gli italiani più celebri, senza dubbio Litfiba (1993), Zucchero (1993), Eros Ramazzotti (1994), Ligabue (2000), Franco Battiato (2012) ed Elio e Le Storie Tese (2012); tra gli internazionali, oltre al già citato Re del Pop figurano Eric Clapton (1992), Elton John (1992) e Jamiroquai (2012).
Ancora presente tra gli archivi del quotidiano La Stampa è inoltre un articolo intitolato “I tre magnifici insieme – Eros, Lorenzo e Pino partono da Monza”, che cronaca uno degli eventi musicali più importanti dell’estate 1994: quello che vedeva sullo stesso palco, proprio al Brianteo, l’inedito terzetto composto da Ramazzotti, Jovanotti e Pino Daniele.
Senza contare il Gods of Metal, una delle più importanti kermesse musicali “collettive” per gli amanti della musica rock più pesante, che ha visto diverse edizioni tenersi proprio nel grande edificio monzese: quella del 2000, del 2002 e del 2009.
Non si tratta di un record da poco: il Gods of Metal è infatti un evento che, pur prendendo origine in Italia, è entrato negli annali della cronaca per la sua portata internazionale e dunque per l’impressionante afflusso di pubblico proveniente da diverse parti del mondo. Il Brianteo, più volte scelto per ospitarlo, si è chiaramente rivelato capace di soddisfare le esigenze di affluenza, spaziali e prestazionali di band note e sofisticate come Rammstein, Slayer, Manowar e Dream Theater.
In definitiva, l’attuale U-Power Stadium compie i suoi primi quarant’anni forte di un carnet di tutto rispetto, che lo colloca sulla mappa internazionale dello sport e dell’entertainment come uno degli spazi polivalenti più versatili e prestigiosi d’Italia.
Quanta strada per un edificio che, nel 1982, si apriva alla città di Monza e all’Italia intera come sintesi del ben noto talento costruttivo lombardo!
Guarda la gallery che ripercorre la storia del Brianteo sui giornali degli anni Ottanta.
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