NORMATIVE

Efficienza energetica: entro il 2050 edifici quasi a consumo zero. Ecco come

I criteri e le aspettative per l’efficienza energetica in edilizia prevedono che, entro 30 anni, gli edifici siano sempre più green e sempre più smart.

Già alla fine del 2018, la nuova direttiva europea sulla prestazione energetica in ambito costruttivo aveva definito le linee guida per rivoluzionare completamente il settore, nell’ottica di un approccio non soltanto più ecosostenibile – e dunque più rispettoso del pianeta – ma anche migliorativo in termini di comfort.

Ecco dunque che l’UE stabilisce che, entro il 2050, sia gli edifici pubblici che quelli privati costruiti all’interno dei territori degli Stati membri dovranno riuscire a ridurre i propri consumi fino quasi ad annullarli: sono queste le disposizioni presenti nella revisione della direttiva 2010/31/UE relativa alla prestazione energetica dei manufatti edili.

Le tre direttrici dell’UE e l’importanza degli indicatori di intelligenza

In particolare, l’UE si concentra su tre direttrici:

  1. L’obbligo di migliorare la prestazione energetica sia di edifici preesistenti che di nuova costruzione
  2. Le strategie dei singoli Paesi relative alla ristrutturazione degli immobili e gli indicatori di intelligenza
  3. Il sostegno allo sviluppo di infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici

Ecco quindi che, a ben guardare, il concetto dell’ecosostenibilità urbana non è più riferito solamente agli edifici ma anche alla mobilità.

Il punto di partenza, tuttavia, è e rimane sempre l’edilizia, ossia il settore che individualmente consuma ben il 40% dell’energia, in un contesto attuale che vede circa il 75% degli edifici in Europa non efficiente da un punto di vista energetico.

Una tendenza, questa, destinata inevitabilmente a cambiare e che potrebbe portare beneficio anche al settore, dando lavoro a circa 18 milioni di persone. L’obiettivo a lungo termine resta quello di abbattere le emissioni prodotte dagli edifici pubblici e privati in una percentuale pari fino all’85% rispetto ai livelli registrati nel 1990. In pratica, questo significa progettare e realizzare edifici fortemente decarbonizzati e intervenire sulle strutture preesistenti per migliorarne significativamente la resa energetica.

Per quanto riguarda il cosiddetto indicatore d’intelligenza indicato nel punto 2, si tratta di un nuovo strumento che analizza e misura la capacità dei manufatti edili di migliorare la propria performance e interazione con la rete, così da adattare i consumi energetici alle reali esigenze di chi abita gli ambienti, abbattendo gli sprechi. A livello pratico, l’indicatore di intelligenza si realizza sostituendo i tradizionali generatori di calore con dispositivi automatizzati in grado di regolare i livelli di temperatura negli edifici.

Un esempio virtuoso che vede già da qualche anno applicate queste nuove regole, e che rappresenta l’approccio green che la Comunità Europea ha definito per i Paesi membri, è l’eco-quartiere Vauban a Friburgo. Costruito a inizio Novecento, è stato completamente ripensato in ottica ecosostenibile ed è oggi un tripudio di pannelli solari, tetti verdi, viali alberati, strade pedonali progettate per l’infanzia e abitazioni a bassissimo consumo energetico. Decisamente un caso studio da cui prendere ispirazione.