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Ricordando l’architetto Rinaldo Scaioli: il genio, come l’architettura, rimane

Esattamente due anni fa veniva a mancare l’architetto Rinaldo Scaioli, classe 1928 e iscrizione all’albo datata 1954: 60 anni al servizio di una professione che è, nella maggior parte dei casi, anche una passione – per l’arte e per il bello, e non solo elaborazione artistica degli elementi strutturali, funzionali ed estetici della costruzione.

L’architetto Scaioli ha messo la propria competenza ed esperienza a disposizione della collettività non soltanto attraverso numerosi incarichi istituzionali e progetti pubblici, ma anche tramite l’insegnamento: il suo ruolo come docente alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, infatti, lo ha posto in contatto diretto con le nuove generazioni. Tra ironia e competenza, l’architetto Scaioli ha insegnato in modo inappuntabile quello che Le Corbusier definiva “il gioco sapiente, rigoroso e magnifico dei volumi assemblati nella luce”. Oggi, un po’ del suo genio si nasconde certamente tra i tratti sicuri dei giovani architetti che ha formato e contribuito a rendere professionisti migliori, persone migliori.

Schiavi SpA è legata alla figura dell’architetto da un rapporto di stima e affettuoso ricordo, costruiti su una fruttuosa collaborazione proseguita per decenni. I ricordi, tuttavia, sono impalpabili – diversamente dai progetti cui lavoriamo ogni giorno, che si trasformano in entità fisiche, concrete, che i nostri sensi possono percepire ed apprezzare appieno.

Proprio così è nato, proprio dall’architetto Scaioli, quello che ci piace ricordare come “il progetto di Lovere”.

Immaginate un foglio bianco. È il veicolo attraverso cui un’idea, presente nella mente di chi la sta formulando, di chi ne viene colpito, attraversa lo spazio e si trasforma in essenza, in corpo fisico. Bidimensionale, certo, ma è solo una fase.

Chiamiamo quest’idea, nel momento in cui dalla mente dell’architetto Scaioli prende forma sulla carta, Hotel Continental.

Potremmo descrivere questo progetto in modo asettico e professionale, come è normale e persino auspicabile fare nella nostra professione: una radicale riqualificazione urbana capace di caratterizzare il contesto in cui l’edificio si colloca; una realizzazione di prestigio capace di apportare valore aggiunto all’intero Comune di Lovere.

Potremmo raccontarvi il progetto dell’Hotel Continental come quello di un complesso dalla struttura articolata e dall’aspetto tradizionale, in modo da adattarsi bene, con la sua corte aperta verso il lago, alle curve e alla morbidezza del contesto. Il giallo tenue delle sue facciate è il complemento ideale ai colori naturali e intensi, quasi abbaglianti, di Lovere; le terrazze ariose paiono concepite per ricordare a chi vive la struttura che Lovere è un posto in cui stare a contatto con la natura anche all’interno di un edificio, non importa quale sia.

L’Hotel Continental è una struttura che sembra respirare, che non si chiude ma al contrario si apre a tutto ciò che la circonda e, in questo senso, incarna perfettamente il talento e la personalità dell’architetto Scaioli, persona mai banale e sempre curiosa, progettista attento e mai scontato.

Nato come una serie di linee morbide sulla carta, in una visione complessiva che ha saputo tenere conto anche e soprattutto della collocazione che avrebbe caratterizzato l’edificio, l’Hotel Continental è oggi vivo e vibrante come ogni buon progetto di architettura dovrebbe essere: non contiene soltanto una struttura ricettiva, ma anche un ristorante, una sala conferenze, una struttura di vendita, importanti studi medici, appartamenti di rappresentanza, uffici e addirittura un distaccamento del Ministero di Grazia e Giustizia.

In sostanza, l’Hotel Continental è un microcosmo a sé, testimonianza fisica, concreta e inamovibile del talento del suo progettista, a dimostrazione che il genio, come l’architettura, è fatto per restare.

“Il cervello del progettista di un qualsiasi oggetto architettonico, soprattutto se “pensato” come abbiamo detto, non può che esprimersi con la mano e la matita. Il computer è una scimmia utile a replicare e a correggere: ma le idee dovete averle voi.” (Rinaldo Scaioli, da Un Progetto per L’Abitare, ed. Politecnica)

Evoluzione progettuale relativa al progetto dell’Hotel Continental a firma dell’Architetto Scaioli.

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