Nel 2005, Schiavi Spa intraprende il recupero conservativo di Palazzo Ferlendis, un’opera architettonica simbolo di Lovere di pregevole fattura, profondamente intersecata con la storia e la cultura del territorio, con l’obiettivo di riportare l’edificio al suo antico splendore nel pieno rispetto della sua complessa identità storica e artistica.
L’intervento, condotto nell’arco di tre anni, è stato articolato in più fasi operative per garantire un restauro filologico mirato a preservare la conformazione originaria dell’immobile e ripristinandone la piena funzionalità. L’analisi storica preliminare svolta da Schiavi Spa ha consentito di ricostruire la genesi, le trasformazioni stilistiche e funzionali, nonché le fasi di evoluzione e decadimento del Palazzo nel corso dei secoli.
Palazzo Ferlendis sorse tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento per volere dell’omonima famiglia, attiva nella produzione di panno scarlatto, un’attività fiorente a Lovere. Nel Settecento, senza modificarne la struttura, venne suddiviso in più proprietà, trasformandosi quasi in un piccolo borgo, finché l’abate Domenico Puccinelli ne riunificò parte dei lotti, restituendogli centralità. Nell’Ottocento cambiò più volte destinazione, diventando ricovero per soldati, pesa pubblica, osteria e magazzino. Nel Novecento ospitò prima la fabbrica di biciclette Sebino, poi l’assemblaggio delle automobili A.C., guidato dall’inventore modenese Antonio Adani. Dopo anni di intensa attività, il Palazzo andò incontro a un progressivo degrado estetico e strutturale, recuperato solo nel 2005 grazie all’ intervento accurato realizzato da Schiavi Spa.
Il restauro conservativo di Palazzo Ferlendis si è sviluppato in più fasi coordinate, mirate a intervenire in modo sinergico sulle diverse componenti dell’edificio. La fase preliminare ha riguardato la progettazione dell’intervento, comprendendo analisi economiche, pianificazione operativa, studio del mercato immobiliare e coinvolgimento di figure professionali specializzate per preservare e valorizzare l’integrità storico-architettonica del manufatto.
Il cantiere ha preso avvio con il consolidamento strutturale delle murature, necessario a risolvere i gravi segni di indebolimento mostrati dall’edificio e restituire all’impianto la necessaria solidità. Uno step cruciale ha riguardato il recupero delle opere lignee: in collaborazione con la Soprintendenza dei Beni Culturali, si è provveduto alla salvaguardia degli elementi decorativi originali, mantenendone inalterata la bellezza storica. Dove il deterioramento era irreversibile, sono stati realizzati elementi ex novo, fedeli agli originali grazie a un’accurata ricerca documentale. La quarta fase dell’intervento ha interessato il ripristino degli intonaci e delle murature, ossia la “pelle” di Palazzo Ferlendis, cui è seguito il restauro del pregiato affresco dell’Annunciazione del porticato al pianterreno ad opera di professionisti specializzati.
L’ultima parte dell’intervento ha riguardato la riqualificazione degli ambienti interni. Gli spazi, un tempo degradati, sono stati trasformati in unità abitative di prestigio e in locali commerciali al pianterreno. Le soluzioni adottate hanno coniugato il rispetto per l’identità storica dell’edificio con le più moderne esigenze di comfort e sicurezza. Gli ambienti interni sono stati ridefiniti attraverso un’attenta distribuzione degli spazi, con l’integrazione di impianti tecnologicamente avanzati. La grande attenzione posta all’efficienza energetica ha reso Palazzo Ferlendis un modello di restauro conservativo sostenibile.