TUTORIAL

Pulizia e sanificazione degli ambienti domestici: come comportarsi?

La questione della pulizia e della sanificazione degli ambienti domestici è diventata cruciale a seguito della recente emergenza COVID-19. Il contenimento dell’azione di possibili agenti patogeni e, più in generale, la necessità di abitare in ambienti domestici salubri si è fatta imperante perché proprio l’igiene personale e degli spazi in cui ci muoviamo rappresenta una delle prime e più efficaci armi contro contaminazione e contagio.

È dunque importante considerare la sanificazione non tanto come un’attività da svolgere una volta per poi dimenticarsene, quanto piuttosto come una nuova abitudine da acquisire per mantenere gli ambienti domestici al sicuro da batteri, virus, muffe, funghi, allergeni e in generale da qualunque microrganismo caratterizzato da un potenziale offensivo nei confronti dell’uomo.

Una casa pulita, igienizzata e sanificata a periodicità regolare è senza dubbio più salubre e sicura e, di conseguenza, garantisce un incremento della qualità della vita degli abitanti.

Per capire cosa sia esattamente la sanificazione, dobbiamo muovere un passo indietro e tornare al decreto del 4 marzo scorso, che riprende quanto indicato il 2 febbraio 2020 dal Ministero della Salute proprio su questo tema. Nello specifico, si indicano come previsti una serie di interventi per la disinfezione e sanificazione degli ambienti pubblici ad alto tasso di traffico, come i luoghi collettivi e/o aperti al pubblico (si pensi a cinema, teatri, uffici pubblici!) ma anche le sedi aziendali private, ossia gli uffici. Le medesime abitudini igieniche possono e dovrebbero essere estese anche alle residenze private, siano essi appartamenti in condominio o villette, così da creare una coerenza di salubrità a livello globale.

Ambienti domestici salubri: qualche consiglio pratico

La sanificazione è definibile, all’interno di un ambiente domestico, come l’insieme delle buone pratiche di pulizia profonda finalizzate a ottenere un alto livello di igiene su tutte le superfici.

In particolare a seguito dell’emergenza Coronavirus, il Ministero della Salute ricorda che la sanificazione e la pulizia profonda dovrebbero interessare specialmente, in modo regolare e frequente, tutte le superfici toccate spesso: i muri, gli interruttori, le maniglie, le tende, le porte, le finestre, i sanitari del bagno, i tavoli da pranzo, le scrivanie, le sedie. Per quanto riguarda i tessuti – per esempio quelli della biancheria del bagno o del letto, ma anche gli indumenti utilizzati per uscire – un corretto processo di sanificazione ne prevede il lavaggio con acqua calda a 90°C e detergente specifico. In alternativa, a temperature più basse, si potrà operare con un lavaggio a base di acqua e candeggina o prodotti a base di ipoclorito di sodio.

La sanificazione degli ambienti domestici è importante perché, ogni volta che rientriamo in casa dopo essere stati all’aperto, portiamo nei nostri spazi più privati batteri e microrganismi potenzialmente pericolosi provenienti dall’esterno. In questo senso, oltre a procedere alla pulizia costante e profonda dei locali il nostro consiglio è anche di togliere subito le scarpe, lavare le mani ed eventualmente cambiarsi gli abiti una volta rientrati in casa.

Vale ovviamente anche la regola opposta, ossia di evitare di uscire all’aperto in pantofole o “scarpe da casa”, magari per buttare l’immondizia.

Che differenza c’è tra pulizia, sanificazione e disinfezione?

Talvolta pulizia, sanificazione e disinfezione vengono intesi come sinonimi quando, in realtà, identificano procedure molto diverse finalizzate a ottenere specifici risultati.

Nella pulizia rientrano tutte le operazioni che mirano a rimuovere lo sporco visibile da qualunque superficie, e sono attività di tipo superficiale, ossia che non causano alcuna azione a livello di substrato ma mantengono un livello di pulizia accettabile e, per così dire, “preliminare”. Tuttavia, la pulizia da sola non assicura alcun abbattimento della carica batterica presente sulle superfici che utilizziamo ogni giorno.

La disinfezione è un’operazione più specifica, che viene effettuata con l’ausilio dei cosiddetti prodotti a “presidio medico-chirurgico” e che ha lo scopo di ridurre la carica batterica in un ambiente a un livello non pericoloso per l’uomo o per gli animali.

Per quanto riguarda infine la sanificazione, specialmente la cosiddetta “sanificazione ambientale”, essa si compone di una serie di operazioni di pulizia e disinfezione sommate a tutte le azioni necessarie a rendere uno spazio domestico non soltanto “decontaminato” dal potenziale offensivo degli agenti patogeni, ma salubre e perfettamente vivibile per le persone.

Sanificazione ambientale professionale: come avviene? Quali sono i vantaggi

Così come le attività professionali possono rivolgersi a professionisti specializzati nella sanificazione ambientale, altrettanto possono fare condomini e proprietari di appartamenti, ville e residenze private.

In questo caso, il livello di sanificazione garantito dalle procedure sarà ovviamente molto alto, e gli specialisti interverranno con l’ausilio di prodotti e attrezzature professionali al fine di eliminare dagli ambienti qualunque agente patogeno.

Di norma, la sanificazione ambientale professionale avviene in tre modalità principali, che verranno definite a seconda delle specifiche degli spazi in cui intervenire:

  • Sanificazione manuale: viene compiuta da personale specializzato utilizzando prodotti e attrezzature manuali professionali.
  • Sanificazione con erogatori di aerosol: è ideale per ambienti in cui vi è rischio potenzialmente alto di sviluppare patologie, ma anche per mezzi di trasporto come automobili, furgoni, roulotte, camper.
  • Sanificazione con ozono: estremamente efficace, permette l’eliminazione quasi totale dei microrganismi presenti sulle superfici utilizzando una metodica sicura ed ecosostenibile.

I vantaggi di un ambiente domestico sanificato sono numerosi: dall’abbattimento del rischio di contaminazione e contagio da agenti patogeni come funghi, batteri, virus, muffe fino a quello degli inquinanti biologici e chimici, dalla riduzione del livello di particelle fini all’eliminazione del livello degli allergeni, dall’eliminazione dei cattivi odori sino all’incremento del benessere ambientale nel suo complesso.